Nei vigneti di Castelcerino la Garganega trova il suo migliore habitat.
Sembra che già dal tempo dei Romani il Grecanicum, divenuto dunque Garganega nell’accezione locale, desse il vino bianco più rinomato ed apprezzato della zona.
Patrimonio di profumi tutto da scoprire, esile, quasi neutro, in cui la mandorla e i fiori bianchi spiccano per piacevolezza così come, proprio nella zona di Castelcerino, la mineralità e le note agrumate si fondono in un unico corpo.
Ma la Garganega non è sola.
Ad accompagnarla c’è un illustre protagonista che, sposatosi con lei oramai da tempo, la completa e ne esalta le peculiarità: il Trebbiano di Soave. Vitigno autoctono a bacca bianca che sembra potersi ricondurre all’antica Turbiana di cui si parla sin dal 1500 e che, successivamente, è stato riconosciuto come il Trebbiano Veronese.
In questo caso l’esilità aromatica si accompagna a sentori di rosa dall’incredibile finezza e ad una sapidità che rendono i vini di questa felice zona assolutamente serbevoli pur nella loro pienezza. Anche nella fattoria Di Mezzo Monte parla la storia del territorio.
Corvina, Corvinone e Rondinella sono presenti da più di quarant’anni e condizionano felicemente la produzione di Corte Adami con tutte le loro splendide prerogative. Le vigne vecchie, si sa, conferiscono sempre ai vini grande finezza ed eleganza. A questo aggiungasi un metodo colturale rigoroso e selezionato grazie a cui ogni varietà riesce ad esprimere il proprio specifico carattere anche nei blends aziendali, peraltro ricalcanti il metodo di vinificazione tradizionale della zona ma con un occhio sempre attento all’aspetto della pulizia e della finezza.
Ecco che nei Valpolicella (due le versioni prodotte ovvero un Superiore ed un Ripasso) la Corvina ed il Corvinone, con la loro grande attitudine all’appassimento, conferiscono rotondità e fruttuosità all’insieme, morbidezza e complessità, la Rondinella struttura e finezza. E’ un vero e proprio gioco di squadra che trova il suo compendio nel vino principe, unico ed incontrastato: l’Amarone. In questo vino le uve menzionate si fondono in un insieme dalla grande armonia olfattiva e gustativa, le concentrazioni tanniche e polifenoliche si sposano egregiamente con l’alcolicità e la freschezza del prodotto.
I profumi delle uve di origine danzano su note eteree ed evolute di cacao, tabacco e liquirizia. Un perfetto esempio di integrazione fra opera dell’uomo, territorio e vitigno.
Provare per credere.